Avelion -REBORN-

Tutti i romanzi della trilogia fantasy al femminile sui Cinque Elementi, in versione -REBORN-

Se vuoi approfondire il mondo di Avelion visita il sito www.avelionworld.com

La Figlia dell'Acqua
Libro I

Nel fantastico mondo di Avelion dominato dai Cinque Elementi Terra, Acqua, Fuoco, Aria e Metallo, la vita di Riel scorre tranquilla nel ducato di Pharmes, in mezzo alla pianura.
Allevata da un potente mago che le ha insegnato le leggende dell’Antica Fede ormai dimenticata da tutti, la giovane cresce imparando a convivere con le proprie stranezze di cui nessuno sembra volerle dare spiegazione. Riel, infatti, non è come tutti gli altri abitanti di Avelion, in cui i cinque elementi sono mescolati in modo armonioso. Lei è solo Acqua: la terra la respinge e fatica a camminare, nel suo elemento invece è forte e decisa, senza barriere a trattenerla.
Cosa si cela dietro la sua esistenza?
La risposta arriverà improvvisamente insieme al destino cui la ragazza è chiamata: diventare uno dei cinque Portatori delle Armi Leggendarie e cercare di riportare l’Equilibrio tra i popoli di Avelion.
Per fare ciò dovrà mettersi in cammino alla ricerca delle proprie origini e dell’inizio di tutto. Incontrando altri che, come lei, stanno cercando la propria strada tentando superare ostacoli, limiti e insicurezze, per arrivare ad affrontare un comune destino con la nuova consapevolezza che, a volte, è proprio la diversità la chiave per cambiare la propria sorte.

In uno scenario in cui si ritrovano tutti gli stilemi del fantasy più classico e canonico, i cui luoghi sono a tratti ispirati all’Italia, si snoda il primo capitolo di una saga ricca di colpi di scena, in cui convivono umani, maghi, nani, fate, elfi e, perfino, un drago.
Ciò che rende ‘La Figlia dell’Acqua’, e in generale tutto il mondo di Avelion, particolarmente degno di nota, è lo sguardo con cui ci vengono narrate le vicende dei suoi protagonisti: molto più attuale e girato quasi completamente al femminile, in un continuo richiamo tra fantastico e reale, si delinea una chiara metafora sul riscatto e la rivalsa per coloro che, di solito, vengono considerati ‘diversi’ .

Il Figlio del Fuoco
Libro II

«Drevanna? La conosci?» Il modo in cui il ragazzo pronunciò quel nome le suonò stonato, carico di sentimenti indecifrabili.
L'impressione di Selema fu rinforzata dal viso dolce che la fissò in attesa di una risposta, sporgendosi verso di lei tanto quanto gli permettevano le sbarre.
Nonostante avesse i capelli arruffati, intrisi di polvere e fango secco, si notava comunque il loro luminoso castano dorato. I suoi occhi, poi, erano verdi: di un verde talmente profondo e scintillante da rivaleggiare con gli smeraldi. Sul fondo di quelle iridi si alternavano svariate emozioni, tra cui l'inquietudine e, probabilmente, l'insicurezza.
«Certo, e molto bene.» annui convinta la sarta «È più di un decennio che sono al servizio della nostra sovrana.»

«Lei com’è... davvero?»

«Se mi dici il tuo nome, ti racconterò di lei.»

Un lungo silenzio accolse quella richiesta...

«Dreman. Io mi chiamo Dreman.»

"Il principe perduto? Il figlio di re Dreron che tutti credono morto alla nascita e di cui, proprio per questo, è proibito pronunciare il nome? Possibile?!"
Selema lo squadrò forse per un istante di troppo, accorgendosi dell'ansia sul viso che la fissava dalla cella di fronte alla sua: non era quello di un guerriero minaccioso, bensì quello di un ragazzo ancora imberbe. Lo paragonò ad un cucciolo abbandonato che si difende con la forza della disperazione.

«Cosa vorresti sapere di lei?» gli chiese gentilmente e lui rispose semplicemente: «La verità.» Così iniziò a raccontargli quello che voleva ed era giusto che sapesse.